SST – Ospedaliero
Obiettivo del presente scenario è quello di fornire informazioni necessarie al governo aziendale, regionale e al fascicolo sanitario elettronico in riferimento ad eventi assistenziali con tipologia d’urgenza quali: eventi sistema 118, percorso chirurgico e relative liste d’attesa.
il documento considera le interazioni ed il formato delle informazioni scambiate tra soggetti (es. Aziende Sanitarie, Regione Toscana etc.) che cooperano attraverso l’infrastruttura CART.
Gestione eventi sistema 118
L’interazione ha come oggetto le prestazioni erogate nell’ambito dell’ assistenza sanitaria in emergenza-urgenza da parte del 118.
Il contesto di riferimento e’ rappresentato dal decreto attuativo del flusso di emergenza-urgenza del 118, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 6 del 9 gennaio 2009.
Il disciplinare tecnico del suddetto Decreto, fa riferimento alle seguenti
informazioni:
- a.identificazione della Centrale Operativa del 118;
- b.dati relativi alla chiamata telefonica al numero 118;
- c.dati relativi alla missione di soccorso attivata dalla Centrale Operativa
del 118; - d.identificazione dell’assistito;
- e.dati relativi alle prestazioni erogate nell’ambito della missione di
soccorso; - f.dati relativi all’esito dell’intervento;
Allo stesso tempo, il Decreto Ministeriale si inserisce in un contesto normativo ed organizzativo regionale che ha gia’ provveduto a definire linee guida, indirizzi e strumenti.
La finalita’ di questo documento e’ allora quella di definire innanzitutto l’ambito di rilevazione delle prestazioni di emergenza-urgenza di 118 in Regione Toscana, e di descrivere la relazione tra il contesto regionale e quello nazionale.
Assunto il contesto di riferimento obiettivo e’ descrivere il modello organizzativo adottato, i suoi scenari e casi d’uso, la tipologia di informazioni e gli eventi al verificarsi dei quali tali informazioni sono generate e trasmesse dalle Aziende (in particolare dalle C.O. 118) e verso i destinatari (e.g. Regione Toscana).
L’invio di questa informazione da parte delle ASL a Regione Toscana ha
l’obiettivo di permettere il tracciamento degli interventi di emergenza-urgenza del 118, dal momento della chiamata alla conclusione dell’intervento.
In questa sezione e’ riportata la descrizione dei casi d’uso rilevanti che
caratterizzano un progetto di emergenza-urgenza del 118 e che sono attivati al verificarsi dei seguenti eventi:
– Ev01 – Segnalazione (della necessita’ di intervento del 118)
– Ev02 – Intervento (conclusione)
– Ev03 – Cancellazione
Si osserva che gli eventi elencati coincidono con quelli previsti dal Decreto
Ministeriale.
Al verificarsi di un evento, l’informazione ad esso relativa deve essere inviata dalle Aziende Sanitarie (attore primario del caso d’uso) a Regione Toscana (attore secondario del caso d’uso).
L’invio della informazione avviene attraverso messaggi XML e con l’utilizzo di servizi erogati da Regione Toscana ed esposti alle ASL dall’infrastruttura di cooperazione applicativa CART. Il dettaglio sulla modalita’ di interfacciamento con la infrastruttura e’ descritto in 2.1.2.
Per l’invio a Regione Toscana, le ASL dovranno anche utilizzare la busta di
trasporto “Busta Evento Clinico” descritta nel documento RFC .
Quando Regione Toscana riceve il messaggio da parte della ASL, restituisce una conferma di ricezione (messaggio di Acknowledge) che riporta un codice che indica se il messaggio e’ stato correttamente elaborato o se si sono verificati errori. Il formato del messaggio di acknowlege e’ descritto nel documento RFC “Busta Evento Clinico” .
Nella gestione degli eventi, Regione Toscana adottera’ la seguente politica :
l’informazione trasferita con un evento sostituisce completamente quella
trasferita da un evento precedente dello stesso tipo (ad esempio, se una C.O.
invia un evento di Segnalazione/Intervento e successivamente ne invia un altro che riporta lo stesso codice identificativo della chiamata, quest’ultimo
sostituisce completamente il precedente).
Gestione del percorso chirurgico
La gestione del percorso chirurgico è oggetto di approfondite riflessioni ed azioni di miglioramento e regolamentazione sia a livello delle singole aziende che regionale.
La definizione degli eventi e del contenuto informativo contribuisce inoltre ad omogeneizzare il percorso chirurgico di ciascuna Azienda in relazione alla DRG 638/2009 e ad eliminare eventuali problemi interpretativi della norma.
Il ricovero ospedaliero rappresenta infatti un momento particolarmente significativo nella vita sanitaria dell’assistito, ed ha elementi specifici legati sia alla rilevanza assistenziale, in quanto correlato alla significatività della malattia, sia al livello organizzativo necessario per garantire la massima appropriatezza. Elemento essenziale e costitutivo della prestazione di ricovero è sicuramente il tempo di attesa e la sua garanzia di contenimento in un tempo massimo conosciuto in anticipo; al tempo stesso la possibilità da parte dell’assistito di ricorrere al regime istituzionale e al regime libero professionale intramoenia rappresenta un altro elemento fondamentale del processo.
Ciò premesso, il contesto principale di riferimento per questa RFC è rappresentato dalla Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 638 del 20 luglio 2009: “Direttiva per la gestione unica delle liste degli interventi chirurgici e dei tempi massimi di attesa, in regime istituzionale sia ordinario che libero professionale. Tutela del diritto di accesso dell’assistito”, che interviene per disciplinare appunto le modalità organizzative della gestione del percorso chirurgico nell’ottica del diritto di uguaglianza tra tutti i richiedenti le prestazioni chirurgiche e del rispetto dei tempi massimi di attesa, indipendentemente dal regime prescelto.
Tale delibera impone l’informatizzazione del percorso chirurgico, la compilazione di apposita scheda al termine di una visita ambulatoriale che si concluda con una proposta di intervento, l’integrazione delle le liste di prenotazione del paziente chirurgico in regime istituzionale con le specifiche liste di attesa per la attività chirurgica su libera scelta dell’assistito, di cui regolamenta inoltre la modalità di accesso e di tenuta.
L’informatizzazione dell’intero percorso chirurgico rappresenta indubbiamente un requisito indispensabile per poter gestire e monitorare il processo oggetto dalla delibera regionale. Il percorso chirurgico coinvolge infatti numerosi attori che interagiscono a vari livelli durante uno spazio temporale che va dall’inizio del percorso, con la visita e la proposta di intervento, all’intervento chirurgico e alla dimissione, tutti necessariamente da tracciare. Inoltre, le informazioni scambiate tra gli attori coinvolti nel percorso sono molteplici e costituiscono un aspetto determinante del percorso stesso, sia per gli obbiettivi specifici che come strumento essenziale di supporto all’attività decisionale ed organizzativa di ciascuna Azienda. Tali informazioni, appartenenti al dominio dei dati delle Aziende Sanitarie, avranno infatti natura sia propriamente clinica, relativamente al caso chirurgico oggetto del percorso, sia amministrativa ed organizzativa relativamente alle date di inserimento ed alle decisioni ed eventi non clinici.
Particolarmente rilevante, oltre allo scambio di informazioni al livello sovra-aziendale, è l’integrazione delle informazioni relative al percorso con le basi di dati aziendali e con i sistemi informativi aziendali. E’ necessario quindi definire un modello di riferimento che individui gli attori che partecipano al processo, la natura dei dati scambiati, ed i momenti maggiormente significativi che devono essere tracciati, pur nella autonomia organizzativa di ciascuna Azienda.
Scheda di Morte
Obiettivo del presente scenario e’ quello di definire:
- i contenuti oggetto dello scambio informativo relativo alla scheda di morte
- modalità e tempi dello scambio delle informazioni relative alle schede di mortalità fra le ASL, Regione Toscana ed ISPO.
Le schede di morte, compilate dal medico e validate e completate, per quanto riguarda la parte anagrafica, dall’ufficiale di Stato Civile, sono al momento oggetto di archiviazione cartacea da parte delle ASL, tenute, secondo quanto previsto dal DPR 285/90, a conservare un registro nominativo contenente l’elenco dei deceduti nel proprio territorio e la relativa causa di morte.
Il Comune ove è avvenuto il decesso invia entro trenta giorni copia della scheda di morte all’Unità Sanitaria Locale nel cui territorio detto Comune è ricompreso, ai fini della tenuta del registro. Qualora il deceduto fosse residente nel territorio di una Unità Sanitaria Locale diversa da quella ove è avvenuto il decesso, quest’ultima deve inviare copia della scheda di morte anche all’Unità Sanitaria Locale di residenza.
Come espressamente indicato dal DPR 285/90, la scheda di morte – stabilita del Ministero della Sanità d’intesa con l’Istituto nazionale di statistica – ha finalità sanitarie, epidemiologiche e statistiche.
La Regione Toscana effettua la rilevazione statistica delle cause di morte. Il Settore Sistema Statistico Regionale ha incluso il flusso delle schede di morte nell’ambito del Programma Statistico Nazionale (PSN) 2008-2010 e nel successivo PSN 2011-2013 (scheda TOS 00014).
Come specificato nel PSN, la rilevazione statistica utilizza dati personali, compresi gli identificativi diretti degli interessati. Come misura di sicurezza, l’invio dei dati anagrafici deve avvenire in modo disgiunto rispetto agli altri dati personali e ai dati sanitari.
I dati relativi alle cause di morte, trasmessi dalle aziende sanitarie, sono inoltre utilizzati dalla Regione Toscana per finalità di programmazione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria. Per quest’ultima finalità il trattamento dei dati viene effettuato dalla Regione nei limiti e con le garanzie previste dalla scheda 12 del Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari, di cui al DPRG 18/R del 16 maggio 2006: la competente struttura tecnica individuata dalla Regione provvede a privare i dati degli elementi identificativi diretti e ad assegnare ad ogni soggetto un codice univoco che non consente la identificazione dell’interessato durante il trattamento dei dati.
Titolare del trattamento dei dati è la Regione Toscana – Giunta regionale; responsabili del trattamento dei dati sono: il dirigente del Settore Sistema Statistico Regionale, per la finalità statistica, e i dirigenti delle competenti strutture della DG Diritto alla salute e politiche di solidarietà, per le finalità di programmazione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria. Responsabile esterno del trattamento dei dati è l’ ISPO, al quale è stata affidata la gestione del flusso.
La corretta gestione delle informazioni relative alla scheda di morte costituisce un elemento portante per il monitoraggio della mortalità e fornisce un importante contributo alla corretta gestione della popolazione degli assistibili.
Sarà cura delle ASL organizzare un sistema per la gestione informatizzata della scheda di morte, che ha, fra i suoi obiettivi anche quello di permettere lo scambio informativo relativo ai decessi nei casi previsti dalle leggi e nel rispetto del D.Lgs. 196/2003.
I decessi da comunicare riguardano tutte le persone decedute in Toscana, ovunque residenti, nonché tutti i residenti di regione Toscana, anche se deceduti fuori regione o all’estero. Per tutti i decessi avvenuti in Toscana le informazioni sono inviate alla Regione dalla ASL in cui è avvenuto il decesso. Per i decessi avvenuti in altra regione italiana e all’estero, la ASL di residenza è tenuta ad inviare alla Regione Toscana le informazioni sul decesso partendo dalla comunicazione che ha ricevuto, rispettivamente, dalla ASL di decesso e dal comune estero di decesso. Ogni ASL deve mettere a punto controlli di completezza sulle schede ISTAT per i decessi avvenuti fuori regione e le comunicazioni per i decessi all’estero, in modo da procedere eventualmente al recupero attivo delle schede o informazioni mancanti.
Il riferimento regionale relativo al flusso ISM è rappresentato dalla delibera Regionale sui Flussi D.O.C.